13 Dicembre 2017 d.baldi

BULGARIA:

Notizie dalla Bulgaria indicano il tentennamento, se non il rifiuto, delle Banche bulgare di negoziare cryptovalute (leggi Bitcoin)  con i propri utenti  che, ovviamente, sono molto critici per l’evidente freno allo sviluppo ad all’espansione di strumenti e servizi finanziari attraverso tecnologie molto avanzate (Fintech).

Per contro, è da notare che Scuole di Business gestiscono corsi  di transazioni con cryptovalute, prevedendo addirittura di  accettare da subito Bitcoin per il pagamento delle relative tasse scolastiche.

 

MESSICO:

La Camera Alta del Parlamento messicano ha licenziato un Disegno di Legge contenente la disciplina e l’organizzazione delle società di fintech nonché i relativi Regolamenti.

E’ evidente che, ove tale Disegno di Legge dovesse assurgere a Legge, gli scambi di valute virtuali potranno essere possibili sotto la severa vigilanza della Banca Centrale Messicana, mediante l’applicazione di Regolamenti molto rigidi per l’individuazione esatta degli investitori, il tutto allo scopo di impedire attività illecite come ad esempio il riciclaggio di denaro.

In Messico le Istituzioni Tecnologiche Finanziarie  (FTI), cioè quelle istituzioni di crowdfunding, deputate alla gestione della valuta virtuale, dovranno avere struttura giuridica di Società per azioni o a Responsabilità Limitata, saranno sottoposte alla vigilanza della Banca Centrale e dovranno dimostrare di possedere tutti i requisiti previsti dalla legge per iniziare o proseguire l’esercizio della relativa attività e sarà loro inibito di garantire ai propri clienti investitori il rendimento degli investimenti.

Il Disegno di Legge, inoltre, prevede l’istituzione  di un “Consiglio Fintech“, quale strumento di studio e di consulenza attraverso cui il Settore Pubblico ed il Settore Privato potranno interagire per valutare e proporre idee e progetti al fine di indirizzare il sistema della gestione delle valute virtuali verso il possibile miglioramento.

 

AUSTRALIA:

La principale Borsa Valori australiana (Australian Securities Exchange) ha dichiarato che, a partire dal 1018, intende sostituire l’attuale tecnologia di gestione delle transazioni azionarie con il sistema cosiddetto Blockchain, ossia un sistema più veloce, più sicuro, meno aggredibile e, comunque, meno costoso, divenendo così la prima Borsa Valori a mondo ad adottarlo.

Ciò rappresenta un chiaro indicatore di come l’Australia si ponga favorevolmente rispetto al fenomeno ed alla gestione di cryptovalute per le quali il sistema Blockchain pare ad oggi il più adeguato per efficienza e versatilità.

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